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Il Caso.it, Sez. Giurisprudenza, 12623 - pubb. 01/07/2010.

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Tribunale di Roma, 04 Giugno 2014. .

Società - Delibera assembleare - Abuso della deliberazione - Uso della regola di maggioranza non conforme ai limiti desumibili da principi impliciti o espressi nell'ordinamento - Perseguimento di interessi divergenti da quelli societari - Lesione dei diritti del singolo partecipante - Fattispecie in tema di scioglimento


Nonostante non esista una norma che identifichi espressamente una fattispecie di abuso delle deliberazioni assembleari, tuttavia la stessa è ammissibile per indicare un uso della regola di maggioranza non conforme ai limiti della sua applicazione che siano desumibili da un principio implicito dell'ordinamento oppure da un enunciato normativo espresso da una clausola generale. La deliberazione di scioglimento di una società che sia stata adottata dai soci nelle forme legali e con le maggioranze prescritte, può essere invalidata, sotto il profilo dell'abuso o eccesso di potere, quando risulti arbitrariamente e fraudolentemente preordinata dai soci maggioritari al perseguimento di interessi divergenti da quelli societari ovvero alla lesione dei diritti del singolo partecipante (come nel caso in cui lo scioglimento sia indirizzato soltanto all'esclusione del socio); all'infuori di tali ipotesi, resta preclusa ogni possibilità di sindacato in sede giudiziaria sui motivi che hanno indotto la maggioranza alla suddetta decisione, non potendosi ritenere sussistente un interesse giuridicamente tutelato del socio alla conservazione del proprio status. (Franco Benassi) (riproduzione riservata)