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Il Caso.it, Sez. Giurisprudenza, 17408 - pubb. 01/07/2010.

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Tribunale di Milano, 10 Maggio 2017. .

Procedimento civile – Spese giudiziali in materia civile – Lite temeraria – Sussistenza di colpa grave nella difesa di merito – Condanna ex art. 96 co. 3 c.p.c.


Il comportamento processuale complessivo della madre si connota in termini di colpa grave, considerato, in primo luogo, che ha reso necessario il ricorso all’Autorità Giudiziaria da parte degli attori (padre e nonni paterni) che pure hanno provato di avere chiesto alla stessa di procedere in via stragiudiziale all’accertamento del DNA. Né possono valere le allegazioni difensive della madre circa il suo personale convincimento che XY fosse il padre della bambina. Il profilo di resistenza colposa in giudizio della madre è ancor più evidente poi in relazione al comportamento processuale assunto all’esito dell’accertamento eseguito su accordo delle parti in via stragiudiziale in apertura di giudizio che è, invece, proseguito del tutto inutilmente per il comportamento della madre, attesa la verbalizzata disponibilità degli attori di rinunciare agli atti cui la madre non ha voluto aderire e considerate le domande pacificamente inammissibili che la stessa ha coltivato, neppure valutando in limine litis la proposta ex art. 185bis c.p.c. formulata dal Giudice Istruttore. (Luigi Cardillo) (riproduzione riservata)