Diritto e Procedura Civile


Il Caso.it, Sez. Giurisprudenza, 3412 - pubb. 14/03/2011

Responsabilità processuale aggravata, danno non patrimoniale e quantificazione del danno da irragionevole durata del processo

Tribunale Oristano, 17 Novembre 2010. Est. Ponticelli.


Lite Temeraria – Art. 96, comma III, c.p.c. – Riconoscimento stragiudiziale del rapporto di locazione – Condotta caratterizzata da mala fede.

Lite temeraria – Art. 96, III comma, c.p.c. – Natura del pregiudizio – Danno non patrimoniale – Coinvolgimento indebito in un procedimento – Processo irragionevole.

Lite Temeraria – Art. 96, III comma, c.p.c. – Criteri di liquidazione della sanzione – Danno da violazione del diritto da violazione del diritto alla ragionevole durata del processo.



La condotta processuale del ricorrente, caratterizzata da mala fede (tale dovendosi qualificare lo stato soggettivo di chi, pur essendosi stragiudizialmente riconosciuto locatore di un fondo rustico, agisca in giudizio negando in radice l’esistenza di detto rapporto ed allegando, invece, il proprio risalente possesso del fondo, corpore et animo, smentito dalle risultanze istruttorie), giustifica l’applicazione, ex officio, dell'art. 96, comma 3, c.p.c. (come introdotto dall’art. 45 l. 18 giugno 2009, n. 69). (Giovanni Carmellino) (riproduzione riservata)

La norma prevista dall’art. 96, comma 3, c.p.c. va interpretata nel senso di rimedio al pregiudizio non patrimoniale sofferto dalla parte interamente vittoriosa, conseguente all'indebito coinvolgimento in un processo evitabile con la ordinaria diligenza e prudenza, al fine di assicurare la riparazione di un danno che, secondo l’id quod plerumque accidit, è normalmente collegato alla celebrazione di un processo irragionevole. (Giovanni Carmellino) (riproduzione riservata)

La natura del pregiudizio sotteso all’art. 96, comma 3, c.p.c. giustifica l’applicazione dei criteri di quantificazione del danno da violazione del diritto alla ragionevole durata del processo utilizzata dalla Corte Europea dei diritti dell’Uomo. (Giovanni Carmellino) (riproduzione riservata)



Il testo integrale


 


Testo Integrale