Diritto Fallimentare


Il Caso.it, Sez. Giurisprudenza, 3624 - pubb. 01/08/2010

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Cassazione civile, sez. I, 03 Settembre 2010, n. 19035. Est. Di Palma.


Fallimento ed altre procedure concorsuali - Fallimento - Effetti - Sui rapporti preesistenti - Vendita - Non eseguita - Contratto preliminare di vendita - Fallimento del promittente venditore - Scelta del curatore fra l'esecuzione e lo scioglimento del contratto - Potere discrezionale del curatore - Configurabilità - Autorizzazione del giudice delegato - Necessità - Esclusione - Manifestazione di volontà del curatore - Atto formale - Necessità - Esclusione - Manifestazione tacita - "Per facta concludentia" - Validità - Fattispecie.



L'esercizio da parte del curatore della facoltà di scelta tra lo scioglimento o il subingresso nel contratto preliminare di vendita pendente, ai sensi dell'art. 72 legge fall. (nel testo, vigente "ratione temporis", anteriore alle modifiche introdotte dal d.lgs. n. 5 del 2006), può anche essere tacito, ovvero espresso per fatti concludenti, non essendo necessario un negozio formale, né un atto di straordinaria amministrazione e dunque non ricorrendo la necessità dell'autorizzazione del giudice delegato, trattandosi di una prerogativa discrezionale del curatore. (Principio affermato dalla S.C. con riguardo alla scelta del curatore, di promuovere una causa di rilascio dell'immobile, detenuto dalla promissaria acquirente e non riconsegnato dopo il fallimento). (massima ufficiale)


Massimario, art. 72 l. fall.


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