Internet & Technology Law Review


Il Caso.it, Sez. Giurisprudenza, 9256 - pubb. 10/07/2013

Google, ribaltata la decisione di prime cure: affermata la responsabilità del motore di ricerca per la funzione di auto-completamento che associ ad un nominativo espressioni offensive

Tribunale Milano, 25 Marzo 2013. Pres., est. Miccichè.


Google – Cd. hosting attivo  – Sussiste – Neutralità – Esclusione (artt. 15, 16 d.lgs. 70/2003c.c.).

Google – Motore di ricerca – Funzioni di autocompletamento – Associazione di un nome con parole offensive e lesive del diritto all’onore – Responsabilità del gestore del motore di ricerca – Sussiste (art. 2043 c.c.).



L’evoluzione tecnica in materia di servizi internet ha determinato - in taluni casi - il superamento della figura dell’ISP, quale mero fornitore del supporto tecnico-informatico che consente l'accesso alla rete o alle informazioni, per condurre a una figura di "prestatore di servizi non completamente passiva e neutra rispetto alla gestione dei contenuti immessi dagli utenti (cd. hosting attivo)", che interviene attivamente nell'organizzazione e selezione del materiale trasmesso dagli utenti e che pone il prestatore al di là della posizione di mero fornitore di uno spazio di memorizzazione di contenuti o di un software di comunicazione che ne consenta la visualizzazione a terzi. Così gli aggregatori di contenuti e i motori di ricerca che non si limitino a fornire passivamente servizi di ospitalità di contenuti altrui, ma svolgano ulteriori attività non meramente automatiche e necessarie per la sola trasmissione o raccolta dei contenuti - quali attività di indicizzazione, organizzazione, selezione dei contenuti stessi - perdono la posizione di passività e neutralità per assumerne una propria e attiva che, se pure non può essere assimilata a quella del content provider - non essendo produttori e veicolatoti di contenuti editoriali propri -, li pone tuttavia in una posizione di ingerenza nell'organizzazione dei contenuti evidentemente non compatibile con la neutralità e passività previste dagli artt. 15 e 16 D.Lvo 70/03. In tali casi non trova applicazione la disciplina in materia di esonero di responsabilità e l'attività del ISP cd. "attivo" va esaminata alla luce degli ordinari criteri in materia di responsabilità aquiliana. In definitiva l'esclusione di responsabilità va dunque circoscritta alle ipotesi in cui il prestatore abbia svolto mera attività di intermediario, senza aver contribuito per fatto proprio alla formazione del contenuto dell'informazione. Google in quanto soggetto che offre servizi di ricerca via internet è certamente un Internet service provider e dunque un intermediario dell'informazione. In tale ambito Google si pone come hosting provider, in quanto offre un servizio consistente nella memorizzazione di informazioni fornite da terzi. (Redazione IL CASO.it) (riproduzione riservata)

Le funzioni "Autocomplete" e "Ricerche correlate" lungi dal risultare essenziali per la fornitura dei servizi di trasporto e memorizzazione dei contenuti, costituiscono funzionalità aggiuntive che arricchiscono il motore di ricerca Google, rendendolo evidentemente più interessante e appetibile rispetto a motori meno "accessoriati". Ne consegue che con particolare riguardo alle funzioni "Autocomplete" e "Ricerche correlate" Google non può ritenersi un ISP cd. passivo, ma al contrario l'azienda svolge un ruolo attivo nell'aggregazione dei dati, totalmente riferibile all'iniziativa di Google, sia pure secondo un criterio automatico e predeterminato che l'azienda si è data a monte dell'erogazione del servizio; con la sua conseguente responsabilità extracontrattuale (ex art. 2043 c.c.) per i risultati eventualmente lesivi determinati dal meccanismo di funzionamento di questo particolare sistema di ricerca. Si tratta perciò di un software che solo astrattamente è "neutro" in quanto basato su di un sistema automatico di algoritmi matematici poiché esso perde tale neutralità ove produca - quale risultato dell'applicazione di tale automatismo basato sui criteri prescelti dal suo ideatore - un abbinamento improprio fra i termini di ricerca. (Redazione IL CASO.it) (riproduzione riservata)


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